martedì 17 gennaio 2012

Open Source

La filosofia dell’  Open Source, mi riporta alle parole pronunciate da Levy  “Credo che le nuove tecnologie di comunicazione aprano prospettive completamente nuove. ….… Con Internet non si accede solo a tutti i libri e a tutti i documenti, ma anche alle persone. Tutte queste persone vive, organizzate in comunità sono portatrici di sapere. Perciò penso che si possa, che si debba considerare il cyberspazio come il luogo dell'intelligenza collettiva. ….
….che  è la messa in comune delle capacità mentali, dell'immaginazione, delle competenze che permettono alla gente di collaborare, di lavorare e di apprendere insieme” grazie al confronto che genera miglioramenti.
Infatti, il software libero, da non confondere con gratuito,  lascia il codice sorgente alla disponibilità della “ comunità degli sviluppatori” il cui unico vantaggio è l’attribuzione delle loro scoperte. I programmatori  lo studiano, lo modificano per meglio soddisfare i loro bisogni, collaborano liberamente per giungere ad un prodotto nuovo molto più complesso di quanto potrebbe ottenere una singola persona.
La conoscenza del sorgente, non è un problema banale, perché permette a tutti gli utenti, quindi anche  a quelli che non sono in grado di modificarlo,  di capire cosa c’è dietro alla singola pagina, di capire le scelte; è un atto di libertà. In questo modo usciamo dalle prigioni senza sbarre dei link ideati da altri e ci addentriamo un mondo altro, costruito  da noi  per noi e per gli altri.
La legge Stanca , del 2002, aveva previsto l’istituzione della Commissione per l’utilizzo del Software Open Source nella Pubblica Amministrazione per individuare le possibili soluzioni alternative valutando il rapporto costi/benefici.
Anche il progetto Bambino Autore,Cooperazione e collaborazione in rete,  di cui sia io http://iamarf.org/2011/12/17/il-valore-del-tessuto-delle-relazioni/#comment-6673,sia Stefano http://iamarf.org/2011/12/17/il-valore-del-tessuto-delle-relazioni/#comment-6494 abbiamo parlato in un post del blog di Andreas, oggi come oggi, utilizza una piattaforma Open Source.
All’inizio era stato usato un software proprietario che consentiva la collaborazione in rete. Questa applicazione collaborativa, molto interessante ( FirstClass) non era studiata in modo particolare per gli utenti della scuola primaria e  non essendo  Open Source, non si potevano praticare delle modifiche .  Le classi usavano le conference  per inviare i testi o disegni creati  e il responsabile delle attività pubblicava  i prodotti dei bambini  nel sito “ Prog.Ele” (Progetto Elementare in rete) usando il linguaggio HTML.
Il sito era statico e fungeva da vetrina dei lavori prodotti.
Per questo, negli anni,  per il progetto  si è cercato una soluzione diversa: l’uso  di una piattaforma Open Source “ Spaghetti Learning”, prima e “ Docebo” poi  in italiano.

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