martedì 20 dicembre 2011

I punti di forza delle scuole finlandesi

 ...e in Finlandia fanno così.
Guardare per imparare
http://www.indire.it/content/index.php?action=read&id=1710

3 commenti:

  1. Maurizia hai proposto un link interessantissimo. Mi piace molto l'idea insistente dell'autonomia: i ragazzi non debbono essere sorvegliati, ma educati all'autonomia, alla responsabilità reciproca. Sono stata molto colpita dalla molteplicità di laboratori proposti: l'uso delle mani sviluppa il cervello. Del resto l'evoluzinoe della specie si è avuta proprio quando l'ominide ha sviluppato il pollice opponibile. La mano libera il pensiero...

    RispondiElimina
  2. “Agli svogliati basta dare uno scopo” diceva Don L. Milani.

    La lettura dell'intervista a Marco Orsi, responsabile del Progetto “Senza zaino”, in cui vengono messi in luce i punti di forza delle scuole finlandesi (formazione dei docenti, interscambio fra ricerca universitaria ed attività didattica, importanza del raggiungimento dell’autonomia di ogni singolo alunno, uso consapevole delle nuove tecnologie, attenzione alle attività manuali con la realizzazione di laboratori di falegnameria, di cucina, mi vieni in mente, :( che noi per la sicurezza li abbiamo soppressi , di laboratori di musica ) mi riportano alle parole di R.Massa “Pensare alla scuola come apertura al mondo attraverso l’apertura di un mondo, da riempire ed occupare con il proprio corpo e la propria mente”
    A scuola non si tratta solo di “stare insieme” ma di impegnare ciascun alunno ad investire le proprie risorse nel miglioramento delle abilità scolastiche e sociali di tutti.
    L’uso delle ICT nella scuola ha sicuramente mosso un processo di trasformazione delle due dimensioni , spazio e tempo, che caratterizzano gli ambienti di apprendimento, sviluppandone il loro potenziale, ma ha messo in evidenza soprattutto il cambiamento del ruolo di chi apprende, che è coinvolto perché “ rielabora informazioni in un contesto reale ( Biondi, La scuola dopo le nuove tecnologie)
    In questo modo l'apprendimento - da modalità individuale e di "autoapprendimento" passivo, diventa un processo complesso e dinamico che prevede il ruolo attivo dell’alunno e dà grande importanza all'apprendimento collaborativo e cooperativo, con l'obiettivo di facilitare, stimolare l'acquisizione, la costruzione di conoscenze e competenze attraverso l'utilizzo di strumenti attivabili in funzione della fase del processo di apprendimento e delle proprie esigenze.
    La classe , la scuola diventano una comunità di vita e di apprendimento.
    Lo spazio ( aula, laboratori, spazio comune ) non è più inteso, quindi, solo come luogo fisico, ma è il luogo-non luogo di rielaborazione di significati, di percorsi di memoria, di riflessioni valoriali che appartengono a quella comunità in quello spazio in quel tempo.
    La valutazione non deve servire all'insegnante, ma soprattutto all'allievo che attraverso la narrazione di quello che ha fatto riflette su ciò che ha imparato, “impara ad imparare” e a autovalutare il proprio percorso di apprendimento.
    Ma in che modo deve avvenire la verifica degli apprendimenti?
    Non bastano sicuramente le tradizionali schede di verifica o le interrogazioni, ma occorre che l'insegnante promuova discussioni, scrittura di diari di bordo, compilazioni di questionari cartacei o online compilati sia dal gruppo che dai singoli.

    Nell’articolo di Orsi, mi ha molto colpito anche la riflessione rispetto ai tempi.
    La scuola italiana è scandita da orari, la campanella segna l’inizio e la fine delle lezioni, in molti paesi scandinavi ed anglosassoni la scuola comincia quando i ragazzi arrivano a scuola
    “Fuori in giardino o dentro l’edificio, nell’atrio e negli spazi di raccordo – quindi non in aula – gli alunni trovano ambienti confortevoli e attrezzati per attività libere, per studiare, giocare o leggere un libro, parlare con i compagni, suonare la chitarra. Anche gli intervalli tra una lezione e l’altra vengono utilizzati in questo modo.”

    RispondiElimina
  3. Grazie Maurizia, ho linkato il tuo intervento sul mio Blog: http://risorsemaestra.blogspot.com/2012/01/arricchiamoci-le-scuole-qua-e-la.html

    Della serie: arricchiamoci!

    RispondiElimina